Dott.ssa Maddalena Bosio

Sono psicologa, psicoterapeuta, sessuologa, esperta in abusi ed esercito da 30 anni, seguendo il metodo Rogersiano.

Per capire meglio di cosa si tratta, questa è una lettera di una mia cliente che descrive un percorso di psicoterapia:

Caro Alberto

Mi sono informata sui libri riguardo la psicologia esistenzialista / fenomenologica, ma non ho avuto molte informazioni in più di quello che conoscevo. Sono cose soprattutto di taglio storico. Mentre sarebbe bello forse trovare qualcosa che parli di esperienze vissute, e che ragioni su quanto possano avere in comune al di là delle storie personali. Allora provo a buttare giù alcuni punti, a partire da me, ma anche “credo” a prescindere da me.

Non ci sono certezze all’infuori del “proprio esserci”, del proprio esserci al mondo.

Capisco che gli altri, anche senza alcuna intenzione malevola, ci sottraggano, ci neghino il nostro essere, il nostro “esserci al mondo”, o parte di esso.

Questo ci fa soffrire (a volte impazzire), perché in fondo aspiriamo ad esistere in una nostra, nella nostra autenticità, che non sempre però piace agli altri.

A volte questa sottrazione, questo non riconoscimento di noi (di me) è talmente pesante che rischiamo di perderci, di perdere la nostra preziosa, unica identità.

Questo tipo di terapia non ha lo scopo di farci vincere sugli altri, o in ogni caso, di farci vincere secondo le regole (sociali) dominanti. Ha lo scopo di accompagnarci nel viaggio alla scoperta, o alla riscoperta di noi stessi, nella nostra autenticità, anche se può far paura o essere scomoda per qualcuno.

È un viaggio anche nel dolore, il dolore per quello che ci è stato tolto, e anche perché può darsi che amiamo chi ci ha negato il riconoscimento della nostra identità, e perché può darsi che comprendiamo, oltre che il nostro, anche il dolore e la paura dell’altro (dei genitori per esempio).

È un viaggio in cui siamo semplicemente in compagnia di chi il percorso lo conosce già; è una persona che non intende sostituirsi a noi, o dare a noi i suoi valori, la sua visione del mondo, i suoi contenuti.

È una psicoterapia del rispetto totale per la nostra identità, per fragile e spaventata che sia.

È una psicoterapia di rispetto per la nostra paura e le nostre difese, perché le difese sono sacrosante per tutto il tempo per cui sentiamo di averne bisogno.

È una psicoterapia che aiuta a sentire colui (colei) che aveva smesso di sentire, che si era rifugiato in un angolo piccolo e nascosto di sé stesso, perché quell’angolo era l’unico e ultimo spazio che rimaneva alla sua (mia) identità.

Nessuno – in questa psicoterapia – vuole distruggere quell’angolo o tirarti fuori sulla base di sue valutazioni. Sei tu a decidere se puoi uscire da quell’angolo e andare verso spazi più ariosi. E in ogni caso ci resti per tutto il tempo che tu senti come necessario, perché quell’angolo, per soffocante e alienante che sia, è la tua vita, con le sue ragioni.

Per questo è una psicoterapia che non accelera i tempi, ma che sta in sintonia con il tuo ritmo. Nessuna forzatura interpretativa, né di sogni né di altro, nessuna analisi, nessun consiglio, nessuna promessa, soltanto il silenzio per poter ascoltare meglio la voce (a volte debolissima) che viene da te.

Nessuna pretesa di cambiare il mondo, soltanto l’aiuto perché tu possa trovare, passo dopo passo, ciò che tu sei e portare con te anche il tuo carico di passato.

Questi sono alcuni punti, come io sono capace adesso di sintetizzarli.

Chiara

NON DIMENTICARE MAI
DA DOVE ARRIVI
ALTRIMENTI
NON SAPRAI MAI
DOVE ANDARE

2 pensieri su “Dott.ssa Maddalena Bosio”

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